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Def. Bene, ma ora lavorare a un taglio di tasse più robusto per tutti

È certamente positiva e condivisibile l’impostazione del Def varato ieri dal Consiglio dei Ministri. Ed è una buona notizia il fatto che siano stati individuati 3 miliardi per un ulteriore intervento di taglio del cuneo fiscale, in particolare rispetto ai lavoratori a redditi medi e bassi. 

Tuttavia, da qui alla manovra d’autunno, si tratta di cercare (e auspicabilmente trovare) gli spazi per un taglio di tasse più ambizioso che riguardi anche altre parti dell’Italia produttiva, come le imprese e gli autonomi, che non possono restare in attesa. 

Non è facile ma è assolutamente necessario che, nelle quattro manovre che ancora sono da scrivere da qui a fine legislatura, la direzione di marcia sia quella di una riduzione fiscale. Una riduzione fiscale l’anno per tutti – anche contenuta – sarebbe l’ideale: trasmetterebbe l’idea a ciascuno (lavoratori e imprese) di una prospettiva migliorativa. 

Per farlo, occorrerà con coraggio affrontare il capitolo degli sprechi e della spesa eccessiva. È incidendo un poco sui 1000 miliardi annui di spesa pubblica che si possono trovare i margini per iniziare a tagliare le tasse. 

È il nostro auspicio. Confimprenditori insiste e insisterà affinché questa sia una delle priorità di questa legislatura. 

 

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